Deserto di Dubai in Land Rover

Conosciuto per essere uno dei luoghi più inospitali della terra, il deserto di Dubai è uno dei luoghi da visitare almeno una volta nella vita. In questo post ti racconto la mia esperienza nel deserto su una Land Rover degli anni ‘50!
Il deserto di Dubai è anche conosciuto come Empty Quarter Desert ed è parte del Rub’ al-Khali, il deserto sabbioso più grande al mondo le cui dune possono essere più alte della Torre Eiffel. Gran parte del deserto non è ancora stato esplorato.
Visitare il deserto in solitaria è un’esperienza assolutamente da evitare! Seppur vicino alla città, circa 50 km, un’escursione in quest’area in solitaria potrebbe risultare fatale.
Tuttavia, è possibile visitarlo prenotando diverse escursioni di gruppo o private, in auto, in cammello o in quad. Le attività tra cui scegliere sono veramente disparate! Tra tutte le opzioni possibili scelsi quella di visitare la riserva reale su un Land Rover d’epoca, in quanto quest’escursione esiste solamente a Dubai.

DESERTO DI DUBAI: IL TOUR

Il tour nel deserto di Dubai iniziò a metà pomeriggio quando la temperatura era calda, ma sopportabile. Un minivan ci accompagnò nel deserto a circa 50 km dal nostro hotel. Appena arrivata mi diedero una borraccia di metallo a testa ed un tagelmust che gentilmente mi posero sulla testa. Non è facile indossarlo, ma non appena imparato è un gioco da ragazzi!

Dopo aver riempito la borraccia con acqua partii alla volta della riserva sulla Land Rover d’epoca. Trovarsi tra le dune del deserto nel bel mezzo del nulla è un’esperienza incredibile! Durante il tragitto vidi alcuni antilopi e cerbiatti del deserto di Dubai impegnati a mangiare semi e quel poco di vegetazione presente nelle piccole oasi.

Ad un certo punto l’autista fermò la mia Land Rover e disse che potevo scendere. Non solo, mi consigliava di togliere le scarpe per sentire la sabbia sotto i piedi. Non me lo feci dire una seconda volta! Tolsi le scarpe e scesi dal Land Rover. La sabbia color ocra era soffice e calda. Presi la rincorsa e salii sulla duna più vicina a me. Da lì il panorama era assolutamente vuoto; quel vuoto che riempie il cuore e regala la sensazione di far parte dell’immenso. L’emozione provata davanti a tutta quella bellezza naturale è indescrivibile!

Poi mi dissero di tornare sul Land Rover per continuare il tour della riserva. Le dune si facevano sempre più alte ed il sole iniziava a calare

Accampamento beduino

Terminato il tour della riserva arrivai all’accampamento beduino. La mia esperienza non era ancora finita. Dopo una breve presentazione degli spazi mi sedetti su un tappeto e ascoltai la dimostrazione dell’addestramento di un falco. L’ora di cena era arrivata e non vedevo l’ora di assaggiare le pietanze tipiche come: pane, hummus, insalate, riso bianco, latte e carne di cammello.

Tra una portata e l’altra ballai e suonai un tamburello sulla voce di tipici canti beduini. Ovviamente erano in arabo e non capii nulla, ma fu divertente!
Dopo la cena era possibile svolgere diverse attività: fumare la shisha, farsi fare un tatuaggio all’henne, salire sul cammello. La maggior parte delle persone fece il giro sul cammello, ma sia io che Alberto decidemmo di non farlo. La motivazione della nostra scelta fu semplice: ormai il cielo era totalmente buio che per i cammelli risultava impossibile muoversi. Pertanto, accesero due grandi fari a distanza di poche decine di metri per far spostare i cammelli da un punto all’altro. Trovammo tutto questo assurdo! Perché far muovere un povero cammello al buio solo per soddisfare la voglia di noi umani di vivere la “cammellata”? Tutto questo andava oltre il nostro stile di viaggio e di ideale, di conseguenza decidemmo di non farlo. Quando viaggiamo lo facciamo rispettando più che possiamo la cultura locale, l’ambiente e gli animali.

Al posto della cammellata optammo per la shisha e ci godemmo il momento abbracciati su un comodo divanetto, contemplando il cielo stellato.
La mia esperienza nel deserto terminò con una spiegazione delle stelle e delle costellazioni visibili quella notte. L’astronomo portò con sé anche un grande telescopio elettronico e riuscii a vedere da vicino la luna. Era così vicina che potevo contare i suoi crateri!
L’esperienza nel deserto fu magica e consiglio a tutti di farla almeno una volta nella vita.

INFORMAZIONI VARIE

Oltre ad essere emozionante, il tour nel Deserto di Dubai fu anche formativo. Durante il tragitto verso l’hotel l’autista nonché accompagnatore per l’intero viaggio mi raccontò diverse nozioni interessanti sugli Emirati. Mi concedo qualche parola per raccontartele.
Una delle domande più inflazionate tra i turisti è sicuramente: “quanto costa la benzina?” Si, perché tutti noi siamo convinti che gli Emirati Arabi Uniti siano ricchi grazie al petrolio. In realtà scoprii che il petrolio occupa solamente il 5% dell’economia dello stato e che la restante percentuale è del settore immobiliare e turistico. Lungo il tragitto verso il deserto vedemmo un ricovero di cammelli, così scoprii diverse cose anche su questi particolari animali. Forse saprai già che il cammello immagazzina l’acqua nelle gobbe, ma probabilmente non saprai che può rimanere senza bere fino a una settimana intera. Tuttavia, quando trova uno specchio d’acqua ne approfitta e beve fino a 160 litri di acqua in una sola volta! Non solo, scoprii anche che il cammello mangia molto, così tanto che ogni volta sta male e rimette parte di quello che mangia. Poi si addormenta e quando si risveglia rimangia ciò che aveva rimesso. Insomma, non proprio una cosa piacevole!

INFORMAZIONI TURISTICHE

Per visitare il Deserto di Dubai consiglio di indossare indumenti chiari e leggeri. Inoltre, consiglio di portarsi con sé indumenti più pesanti per la sera. Nel periodo in cui lo visitai io bastò un golfino leggero in cotone. Sicuramente nel periodo invernale è meglio coprirsi di più e indossare scarpe chiuse.

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